Serigrafia 36

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La copertina vista dal grafico…
La fotografia oggi può venire considerata, non più un semplice mezzo per mantenere intatte immagini del passato, bensì per poter sottoporre le qualità stesse della fotografia a nuove sperimentazioni.
Non si può oggigiorno parlare solo di «fotografare il vero» puntando l’obbiettivo verso la realtà oggettiva, ma mediante semplici sperimentazioni di laboratorio, si possono ottenere dei risultati notevoli, senza attingere nella «cosa» qualche realtà da fermare. Anche la fotografia e la sua tecnica (sia da ripresa, che da laboratorio) hanno subito il loro mutamento, accentrando tutti gli intenti a qualsiasi forma, sia astratta che concreta. Cosicché anche l’amico Zuliani ha immesso in tanta realtà concreta, una porzione di realtà composito-astratta.
Armando Brissoni

… vista dal serigrafo
L’interesse che il pubblico va dimostrando per i problemi dell’arte grafica contemporanea è in continuo crescendo. L’artista nella sua natura, essenzialmente sensibile, avverte questo crescendo ed è stimolato a dar vita a nuovi studi e saggi che costituiscono largamente i principi delle spesso controverse estetiche.
La serigrafia attraverso questa rivista è chiamata in qualità di collaboratore a riprodurre e moltiplicare studi e ricerche dell’artista per poterli sottoporre al proprio pubblico. Il compito è impegnativo ma di questo il serigrafo va orgoglioso. Lo sforzo per diventare esecutore sempre più fedele e preciso valorizza le possibilità della serigrafia ed eleva qualità e natura del lavoro stesso. Questi studi saranno guida essenziale per quanti si interessano ai complessi, interessantissimi problemi della serigrafia applicata all’arte grafica contemporanea.
Claudio Baldessarri
(testo originale apparso in Serigrafia n.36 – aprile 64)
Serigrafia Armando Brissoni 1962