Atanasio Soldati

Atanasio Soldati era nato a Parma nel 1896, giovanissimo si trasferì a Milano e si dedicò interamente alla pittura. Nel 1932, mentre tutta l’arte italiana, anche quella che si diceva d’avanguardia, si poneva in vario modo a servire la vuota retorica raccomandata dal regime allora imperante, Soldati e pochi altri artisti, raccolti attorno alla milanese Galleria del Milione, affermava chiaramente l’indipendenza dei problemi dell’arte da quelli della morale, della politica, della religione e comunque della narrativa. Egli era convinto che anche in periodi storici come quello del Rinascimento, nel quale indubbiamente l’arte fu al servizio di quelle propagande, essa ci diede realmente delle grandi opere solo quando dimenticò il suo contenuto, e creò delle pure armonie visive indipendenti.
La pittura di Soldati e dei suoi amici venne detta «astratta» perché, come il musicista, il pittore esprimeva la sua visione fantastica in completa libertà dalle esperienze che ci presenta la nostra visione del mondo esterno; e fu un notevole passo avanti sul chiarimento di ciò che è lo scopo dell’arte nel mondo moderno.
Dopo la guerra, discioltosi da tempo il gruppo del «Milione», Soldati prese contatto con altri artisti ed architetti e creò a Milano un movimento che aveva lo scopo di valorizzare la tendenza per la quale tutte le arti visive tendono a fondersi in una sola forma espressiva.
Questa tendenza unificatrice delle arti, per cui in certo senso la pittura e la scultura venivano a confondersi e fondersi con l’architettura, fu assai sentita nei maggiori centri artistico-culturali del mondo moderno. Essa fu chiamata «Synthèse des Arts Plastiques» dal celebre architetto Le Corbusier. Le opere realizzate dal nuovo gruppo di artisti erano frutto di problemi che nulla più avevano a fare con la narrativa e con la figurazione. Soldati però non volle più si parlasse di «astrattismo», ma chiamò «arte concreta» la sua pittura, con un termine usato già da Van Doesburg e da Kandinsky, in quanto non si tratta mai di astrazioni da spunti offerti dalla natura, ma di concretizzazioni sulla tela, (e in altre materie) delle pure fantasie dell’artista. Il movimento prese perciò il nome di «Movimento Arte Concreta» (MAC).
(testo originale apparso in Serigrafia n.4 – maggio 57)

Prima numerazione
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A quattro anni dalla sua scomparsa Atanasio Soldati, del quale riproduciamo in formato originale una tempera sulla nostra copertina, si va chiaramente affermando come uno dei maggiori artisti italiani del movimento moderno.