Serigrafia 20

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La copertina vista dal grafico…
Sono rimasto ancora una volta sorpreso di ciò che si può realizzare in serigrafia, questo nobile sistema di stampa a telaio. Spesso risolvo problemi grafici con pittorica ricchezza di colore non dimenticando la mia educazione iniziale: la pittura. Nel disegnare una copertina per «Serigrafia» non ho voluto tener conto delle eventuali difficoltà di riproduzione e di stampa. Ho adoperato e trattato la tempera con la paletta, come colore ad olio su tela, grattando e sovrapponendo liberamente con tecnica decisamente pittorica. Per la verità, pensando a quello che sarebbe seguito poi nel laboratorio di serigrafia, non ero completamente tranquillo e pensavo con una certa inquietudine e rimorso al tecnico che avrebbe dovuto occuparsi della faccenda. Non ho disegnato la copertina per mettere in difficoltà qualcuno, per malvagità o per leggerezza, ma sapendo e sperando che il mio disegno sarebbe stato valorizzato proprio nel colore secondo le mie aspirazioni.
La tranquillità con la quale il serigrafo ha proceduto all’operazione riproduzione e stampa mi ha lasciato una enorme impressione. Mi ha fatto pensare al cromista litografo di vecchio stampo e di leggendaria bravura, sempre meno facilmente reperibile per effetto dell’impiego dei modernissimi sistemi di stampa d’oggi. Effettivamente il tecnico in serigrafia è altrettanto bravo e sensibile interprete nella riproduzione e stampa dei più difficili ed estrosi accostamenti di colore e nel disegno. Ed i colori serigrafici sono morbidi e pastosi, senza che essi perdano per questo la loro forza e brillantezza ed hanno volume veramente di pittura. La soddisfazione per questo risultato aumenta quando, riguardando le copie stampate in gran numero, ci si accorge che ognuna di esse ha conservato il sapore di originale, di monotipo; quasi la stessa gioia che può provare l’incisore nell’osservare l’acquaforte appena estratta dal torchio. Non si avverte, secondo me, quel senso di standard dovuto alla normale stampa tipografica, per quanto possa essere accurata. (Escludiamo logicamente le riproduzioni d’arte ad otto e più colori).
Da un amico giapponese, artista, spesso ricevo da Tokio stampe da lui disegnate e stampate. Egli vuole essere moderno tenendo conto delle antichissime tradizioni ed esperienze del suo Paese. Ebbene debbo constatare tra queste ed i prodotti della tecnica serigrafica accentuate e pregevolissime analogie, poiché è possibile con la serigrafia, moderno sistema di stampa, ritornare ai suggestivi valori delle antiche incisioni in legno e metallo, ed alla aulica stampa tipografica del Rinascimento, pur con spirito estremamente moderno. Ma soprattutto, ripeto, nel caso della mia copertina per la rivista «Serigrafia» sono state appagate in pieno le mie aspirazioni per una grafica «pittorica». E chi si occupa di problemi grafici e pittorici dovrebbe senz’altro tenerne gran conto.
Gaetano Cecchetti

… vista dal serigrafo
La riproduzione serigrafica del bozzetto Cecchetti, per il numero dei colori impiegati, avrebbe richiesto, se realizzata con i procedimenti normali, una spesa di selezione cromatica, e quindi di impianto telai, veramente notevole. Inoltre la selezione in base di quattricromia avrebbe richiesto l’impiego in quantità eccessive di inchiostri trasparenti, i quali potevano per buona parte sminuire la forza cromatica della serigrafia, abbassando così questo sistema ai limiti naturali propri in tal senso della tipografia e della litografia offset.
Per evitare tale inconveniente e nel contempo per cercare di contenere in giusta misura i costi di impianto matrici, si è proceduto adottando in parte la selezione cromatica con metodo fotografico e in parte la selezione manuale. In relazione alle caratteristiche del bozzetto originale, si è deciso di ricavare tre matrici mediante selezione fotografica, e precisamente per i colori: blu, azzurro e nero. Mediante selezione manuale, altre quattro matrici, per i colori: rosso, verde, giallo e rosa. Per sovrapposizione questi colori hanno permesso delle combinazioni tali da offrire una gamma di tonalità molto vicina a quella dell’originale. I colori in sovrapposizione sono stati opportunamente corretti con diverse dosi di trasparente. Così è stato ottenuto il terra bruciata scuro con il rosso sul blu. Il terra bruciata chiara con giallo su rosa. Il blu medio con azzurro su blu. Il verde pino (scuro) con verde su blu. E così via, come si può facilmente rilevare dall’osservazione della stampa.
L’ordine di stampa dei colori è stato il seguente: l. giallo, 2.blu, 3.verde, 4.rosso, 5.azzurro, 6.rosa, 7.nero.
Le varie tinte intermedie, rilevabili fra le spatolate di colore più estese, e che appaiono per brevissimi tratti fra gli accostamenti più importanti, dando il prezioso effetto di pennellate da pittore come nell’originale, sono ottenute con ricercate “schegge di registro” volutamente lasciate tra due combinazioni di colori in sovrapposizione. Le ombre lineari in nero lucido che accompagnano il tratto del nero opaco sono risultate semplicemente dalla sovrapposizione del nero opaco su qualsiasi altra tinta, la cui matrice è stata a tal fine tenuta abbondante ai margini.
Operando in tal modo ci sembra che la funzione fondamentale della ricca copertina di Cecchetti sia stata rispettata nella riproduzione serigrafica, che tende pertanto all’alto valore artistico dell’originale, comunque in grado nettamente più elevato di quanto si sarebbe potuto raggiungere con altri sistemi di stampa.
PAS Pubblicità Artistica Serigrafica, Caronno Pertusella, Varese
(testo originale apparso in Serigrafia n.20 – marzo 60)
Serigrafia Gaetano Cecchetti 1960