Alfabeti
Alfabeti, alfabeti. Chi vuole comprare alfabeti?
Ricorda un poco qualcosa di già sentito a proposito di un venditore d’almanacchi. Uno spunto a considerazioni letterarie quale non è il nostro caso; tipico, invece, delle esercitazioni formali. Ognuno legge e scrive servendosi dell’alfabeto e per mezzo degli alfabeti che va usando, (poiché tante sono in realtà le possibilità di esprimere in segni, i suoni, e le espressioni ad essi fonemi collegati) ferma nel tempo quelle considerazioni definite come letterarie; senza la quale operazione noi ora staremmo a ricordare il Leopardi come Omero. Alfabeti, alfabeti. Un grande collage di alfabeti, un fotomontaggio, una composizione. Nelle copertine di Serigrafia 1980 occorre cercare una chiave di lettura? Se questa lettura esiste è molto elementare. Non sono rebus, né sciarade, neppure siamo di fronte alla decifrazione di crittogrammi. Abbiamo scritto 1980, poi abbiamo provato a trasmettere un logotipo più lungo. «Serigrafia rivista del quarto sistema di stampa». Ora ci proponiamo di provare a scrivere «alfabeto, geometrico, sperimentale, positivo-negativo». Quando lo avremo scritto non resterà più spazio, né per l’alfabeto né per la sperimentazione, né per il geometrico, né tantomeno per il positivo ed il negativo. Anche se un discorso su questi ultimi termini apparentemente contrapposti pare essere urgente.
(testo originale apparso in Serigrafia n.32* – giugno 80)