Serigrafia 31

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Alfabeti
Punto, linea, punto. Il Signor Morse codificando il suo alfabeto ha cercato di tradurre i fonemi del nostro in impulsi elettrici. Ecco il telegrafo, un modo per comunicare attraverso l’etere facendo correre nel filo messaggi abbreviati. Lo hanno chiamato linguaggio telegrafico, una definizione di stile giornalistico, ironia in una canzone di Jannacci, immagine di repertorio per tanti western movies, qualcosa che inevitabilmente ha segnato pure eventi della nostra famiglia.
Linea, punto, linea. Una convenzione usata in altro modo, indagine sul limite di leggibilità per progettare un alfabeto diverso, un po’ troppo ermetico dapprima, come un messaggio cifrato, poi persino eccessivamente semplice come certi caratteri destinati alla lettura elettronica.
(testo originale apparso in Serigrafia n.31* – aprile 80)
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