Serigrafia 35

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Alfabeti
Brusca sterzata. Dopo i tentativi tra costruttivismo ed espressionismo; sperimentali o meglio d’avanguardia come ottanta anni fa, più o meno, si definivano certe operazioni, ecco arrivare i segni del formale. Con il positivo-negativo, si conclude la proposta di una serie di alfabeti geometrici sperimentali con i quali tentare di comporre parole, e con le parole frasi e con le frasi concetti. Perché un alfabeto è un mezzo per comunicare; anche se noi, sulle copertine di Serigrafia, in apparenza ne facciamo una segnaletica astratta, la ricerca dovrebbe di per sé farsi comunicazione in quanto proposta. L’ultima copertina scrive in positivo e negativo, proponendo un alfabeto misto dalle lettere alternabili. Positivo e negativo sono modi per identificare certi valori di campo che, in ambiti più comuni, vogliono anche porsi come giudizio di validità o meno. La tipografia, per nostra fortuna, è come certe filosofie orientali, non discrimina tra bianchi e neri, tra pieni e vuoti, tra somma dei colori o assenza di colore. Quando tutto tende ad essere relativo non occorre discutere sulla contrapposizione del relativo all’assoluto. E viceversa. Ma conoscendo due strade tra di loro parallele possiamo affermare che non si incontreranno nell’infinito?
(testo originale apparso in Serigrafia n.35* – dicembre 80)
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